Festival della Tuscia, da un'idea di Vittorio Sgarbi - Locandina

Il Festival della Tuscia inizia la sua corsa nel tempo e con il tempo.

Il Festival della Tuscia inizia la sua corsa nel tempo e con il tempo.

Definisce spazi, tempi e luoghi della musica e del teatro.

È un festival della ragione e della passione.

Consente di sentire e di vedere. Ci fa intendere cosa significhi essere virtuosi. Ci rende orgogliosi di una terra miracolosamente sconosciuta.

Ogni spazio si fa teatro… Risentire gli echi di Händel a Santa Maria del Ruscello di Vallerano è un’esperienza di temporanea delocazione. Ci aiutano Bieber, Bach, Bartók. Siamo altrove, hic et nunc, in un altro tempo.

Ascoltare Schubert, Scriabin e Chopin in Palazzo Ruspoli a Vignanello con Alexander Malofeev al pianoforte è entrare in  una dimensione di sentimenti protetti.

Saranno quartetti a Bolsena, alla Rocca Monaldeschi della Cervara; e sarà il pianoforte di Brahms ad accompagnarci nell’Olimpo di Caprarola.

A palazzo Farnese di Ischia di Castro ascolteremo rimpianti e nostalgie della Spagna.

La Tuscia avrà la sua musica, fino al Caleidoscopio instrumentale nella Abbazia di San Martino al Cimino, apoteosi del Gotico che si mostra, flauto e violino, violoncello, liuto e chitarra barocca, clavicembalo, modi diversi per far suonare un unico spazio. E molto mi compiaccio per la rianimazione spirituale delle nostre chiese nella musica.

Certo a Viterbo ci aspettano palazzo Brugiotti, la Sala Regia e, soprattutto, il teatro dell’Unione, tempio di Beatrice Rana per ascoltare il cuore romantico di Felix Mendelssohn-Bartholdy e di Johannes Brahms, attendendone la dissoluzione in Maurice Ravel.

Sono umane felicità.

Ma è un privilegio divino nella grande aula della Quercia, con Andrea della Robbia, sentire ricomporsi il Rinascimento musicale, grave e lieve, tra amori divini e martiri: Marc’Antonio Ingegneri, Claudio Monteverdi, Antonio Lotti, Giovanni Pierluigi Da Palestrina, Gregorio Allegri. “Lux aeterna” dell’ensemble vocale Tallis Scholars, diretti da Peter Phillips. Saremo noi con loro sotto il soffitto di Antonio da Sangallo il Giovane, con lo stemma di Paolo III e i gigli della famiglia Farnese. 

Restano le parole, l’incrocio degli sguardi, la vendetta delle muse con Serena Dandini e Fabio Canessa, il dialogo con gli invisibili di Vittorio Sgarbi, momenti di pensieri ritrovati nei percorsi della memoria in una Tuscia che si rianima e si rivela.

– Prof. Vittorio Sgarbi

Ingresso Gratuito su prenotazione

La più poetica e la più precisa delle arti, vaga come un sogno ed esatta come l'algebra

- Guy de Maupassant

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ATTENZIONE!

Si avvisa il gentile pubblico che - in seguito a complicazioni insorte, imprevedibili e irrisolvibili - purtroppo, il concerto del 29 settembre "Sonetto Boemo" è stato

ANNULLATO.

Siamo incredibilmente spiacenti per l'avvenimento, ma si tratta di una causa di forza maggiore, del tutto indipendente dalla nostra volontà.
Inoltre, in seguito a questo annullamento, la conferenza "La Vendetta delle Muse" subirà un

CAMBIO DI LOCATION

Anzi che tenersi nel Foyer del Teatro dell'Unione, si terrà - lo stesso giorno alla stessa ora - presso la Sala Bernardini di Palazzo Gentili a Viterbo

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Le Serate

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Rassegna Stampa

Presidente: Vittorio Sgarbi
Direzione Artistica:
Massimo Spada
Segreteria Organizzativa: Victor Hartl
Social Media Manager: Gioia Bertuccini
Grafica: Ronconi Riccardo
Ufficio Stampa: Giulia Vespoli
Fotografia: Flavio Iannello

Per info e contatti: info.festivaldellatuscia@gmail.com

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Comitato Promotore:

Chiara Frontini, Sindaco di Viterbo
Vittorio Sgarbi, Assessore alla Bellezza del Comune di Viterbo
Alfonso Antoniozzi, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Viterbo
Andrea di Sorte, Sindaco di Bolsena
Adelio Gregori, Sindaco di Vallerano
Salvatore Serra, Sindaco di Ischia di Castro
Elisabetta Scungio, La Direzione Regionale dei Musei del Lazio
Fabio Belli, Tuscia Terme
Luigi Pasqualetti, Fondazione Carivit
Principessa Claudia Ruspoli, Castello Ruspoli
Stefano Aluffi Pentini, Rocca Farnese – Ischia di Castro